Rotary nacque la sera del 23 febbraio 1905, quando Paul Harris, allora giovane avvocato di Chicago, si incontrò con tre amici per discutere un’idea che da tempo lo assillava: dar vita ad un club di persone di differenti professioni, organizzando incontri regolari all’insegna dell’amicizia, per trascorrere un po’ di tempo in compagnia e allargare le conoscenze professionali. Quella sera, assieme a Paul Harris, c’erano Silvester Schiele, commerciante di carbone, Gustavus Loehr, ingegnere minerario e Hiram Shorey, sarto. Si riunirono presso l’ufficio di Loehr, in Derarborn Street 127, in un edificio, l’Unity Building, che esiste ancor oggi a Chicago. Da quella riunione cominciò a realizzarsi l’idea di un club maschile dove ogni socio rappresentava la propria professione. Le riunioni si svolgevano settimanalmente, a turno presso l’ufficio o a casa dei vari soci. Era, questo, un sistema di rotazione che aveva lo scopo di far conoscere a ogni socio l’attività degli altri e che portò poi Harris a chiamare il suo sodalizio Rotary. I quattro soci fondatori erano di discendenza nazionale diversa (americana, tedesca, svedese e irlandese) ed appartenevano anche a fedi religiose diverse (protestante, cattolica ed ebraica). Erano un prodotto di quel grande crogiolo che era ed è l’America e, sotto questo aspetto, costituivano i progenitori più adatti a dar vita a quel grande movimento internazionale che sarebbe poi diventato il Rotary International.
L’emblema del Rotary
L’emblema del Rotary è sempre stato rappresentato da una ruota. Il primo disegno di questa è stato realizzato da un incisore di Chicago, Montague Bear. Con questo simbolo, che riproduceva la ruota di un carro dei pionieri, l’artista voleva simboleggiare la civilizzazione e il movimento. Nel 1923, la ruota originale venne cambiata e divenne, come noi la conosciamo, la ruota di un ingranaggio dotata di 24 denti e di 6 raggi ma, venne fatto osservare da alcuni ingegneri che l’ingranaggio in questione non avrebbe mai potuto essere montato su un albero senza una chiavetta che solidalmente unisse l’ingranaggio all’ipotetico albero. Venne subito eseguita la modifica giustamente richiesta e la ruota così composta divenne il simbolo del Rotary International. Il nome Rotary e l’emblema del Rotary International sono registrati come marchi di servizio e, pertanto, non possono essere alterati, né usati impropriamente. I rotariani sono incoraggiati a portare il distintivo del Rotary, ma lo stesso distintivo, o rappresentazioni dell’emblema del Rotary, non possono essere usati per scopi commerciali, né per scopi politici, né, in modo più generale, al di fuori dell’attività rotariana.
Le 5 vie d’azione
- l’azione interna, che riguarda le attività che ciascun socio deve intraprendere all’interno del club per assicurarne il buon funzionamento;
- l’azione professionale, che promuove l’osservanza di elevati principi morali nell’esercizio di ogni professione, riconosce la dignità di ogni occupazione utilie e diffonde il valore del “servire”, propulsore ideale di ogni attività;
- l’azione di interesse pubblico, che comprende le iniziative intraprese dai soci per migliorare la qualità della vita di coloro che abitano nel territorio del club;
- l’azione internazionale, che comprende le attività per promuovere l’intesa, la tolleranza e la pace tra i popoli, favorendo la conoscenza di culture, tradizioni, problemi e speranze;
- l’azione in favore delle nuove generazioni, che riconosce l’impronta positiva lasciata nella vita dei ragazzi dalla partecipazione a progetti di servizio e dagli scambi volti a promuovere la pace nel mondo e la comprensione tra le culture.
Il test delle quattro domande
Questo test, che è fra i più citati e diffusi nel mondo, è dovuto al rotariano Herbert J. Taylor al quale, nel 1932, era stato chiesto di rimettere in sesto la Club Aluminum Company di Chicago che era sull’orlo del fallimento a causa di enormi difficoltà finanziarie. Taylor si mise all’opera e ritenne opportuno, innanzitutto, distribuire un codice morale che, pur redatto in poche righe, doveva servire da guida per tutti i dipendenti della traballante società, di fronte ad ogni scelta della loro vita professionale. Il test delle quattro domande diventò la guida per la vendita, la produzione, la pubblicità e per tutti i rapporti con rivenditori e clienti. La sopravvivenza di quella società fu anche dovuta alla forza morale da essa, così, acquisita.
Herb Taylor divenne presidente del Rotary International nell’anno 1954-55. Il test delle quattro domande fu adottato dal Rotary nel 1943 e fu tradotto in 100 lingue e distribuito ovunque possibile, con la raccomandazione che esso venisse adottato da tutti i rotariani.
Esso si esprime in questo modo:
“Quello che pensiamo, diciamo o facciamo:
– è conforme alla verità?
– è corretto per tutti coloro che sono coinvolti?
– è di stimolo per la crescita di migliore buona volontà reciproca e di sentimenti di amicizia?
– è di beneficio per tutti gli interessati?”
Il vessillo ufficiale del Rotary
La bandiera ufficiale è stata adottata per la prima volta dal Rotary International nel 1929, all’assemblea di Dallas, Texas. La bandiera del Rotary è bianca con sovrapposta la “ruota” ufficiale in giallo-oro. Il cerchio interno della ruota, diviso in quattro spazi, è colorato in blu turchino e, in questo, nella parte superiore appare la parola “Rotary” e in quella inferiore la parola “International”.
Entrambe queste parole sono riprodotte in oro. Lo spazio fra i raggi della ruota e il mozzo sono bianchi. Nel 1922, l’Ammiraglio Richard Byrd, membro del Rotary Club di Winchester, Virginia, depositò, durante la sua storica spedizione, una bandiera del Rotary al Polo Sud e, quattro anni più tardi, al Polo Nord.
I motti del Rotary
Il primo motto del Rotary International, “He profits most who serves best” (chi serve meglio ha più profitto), venne approvato nel 1911 durante la Convention di Portland, Oregon. Nello stesso periodo il presidente del Rotary Club di Minneapolis, Minnesota, dichiarò che il modo migliore per organizzare un Rotary Club era quello di seguire il principio che lui aveva adottato: service, not self (servizio, non egoismo). Questi due slogan vennero adottati dal Rotary International, durante la Convention di Detroit nel 1950: “He profits most who serves best” e “Service above self”. Il Consiglio di Legislazione del 1989 stabilì che il motto ufficiale sarebbe stato: “Service above self” (Servire al disopra di ogni interesse personale), poiché in modo molto conciso meglio spiegava la filosofia del servizio altruistico.
I Rotariani nel mondo degli affari e delle libere professioni
La seguente dichiarazione è stata adottata dal Rotary International ad uso dei Rotariani:
In qualità di Rotariano nel mondo degli affari e impegnato nello svolgimento di una libera professione io devo:
Considerare la mia professione come un’altra occasione per rendermi utile.
Rispettare alla lettera, e nello spirito dell’etica, la mia professione, le leggi del mio Paese e le regole morali della mia comunità.
Fare tutto quanto in mio potere per onorare la mia professione e promuovere i suoi principi morali.
Essere onesto nei confronti del mio datore di lavoro, dei dipendenti, concorrenti, clienti, del grosso pubblico e di tutti coloro che hanno delle relazioni d’affari o professionali con me.
Riconoscere l’onore ed il rispetto dovuti a tutte le attività utili alla società in genere.
Offrire le mie qualità professionali: per dare delle opportunità ai giovani, rispondere alle necessità altrui e migliorare la qualità della vita nella mia società.
Essere sempre onesto nei riguardi del grosso pubblico nelle mie dichiarazioni e nel modo di rappresentare il mio settore d’affari o la mia professione.
Mai domandare o concedere ad un amico Rotariano un privilegio o un favore che non rientri nel quadro delle normali relazioni d’affari o professionale con altre persone.